Questa è la mia prima intervista in ambito scientifico, sulla relazione fra la il percorso integrativo della nascita ed i risvolti psicologici, su cui ha benefici effetti nell’immediato e a lungo termine.
Ho voluto fortemente questo confronto con una professionista della Scienza, per dare assicurazione alle mamme e ai papà che il percorso integrativo non è assolutamente lontano da questa prospettiva e che va di pari passo con essa, fornendo ai neonati attraverso l’osservazione, la comunicazione ed il contatto empatico, la possibilità di integrare le loro esperienze precoci, un passaggio fondamentale che non potrebbero effettuare da soli.
Vi presento la dottoressa Paola Ferrari, Psicologa-Psicoterapeuta individuale, di coppia e familiare, terapeuta EMDR di II livello, esperta in trauma e Sterilita’ di coppia; a lei ho chiesto di parlarci della capacità del feto e poi del bambino di incamerare esperienza fin dal concepimento.
La dott.ssa Paola è la dolcissima mamma di due splendidi bambini, che come dice lei stessa le hanno fatto vivere la maternità in due modi completamente diversi, a partire dal concepimento fino al parto e oltre.
Lei ci spiega come il feto sia già pienamente senziente dal quinto mese di gestazione in poi, che già dal concepimento si stabilisce un rapporto profondo con la madre e che da quel momento in poi si crea la dinamica fisica-emozionale che lega la diade e con cui il feto si identifica, dando forma al futuro bambino con una storia vera e impellente che istintivamente vuole “raccontare” al suo arriva fra noi.
La dott.ssa Paola parla di come si forma il cervello in un bambino già dai primi giorni della gravidanza e come lavora, ci chiarisce come l’aspetto sensoriale del feto/bambino risponda agli stimoli. Il bimbo, una volta nato è in grado di ricordare in modo implicito le sue esperienze e di esprimerle con il suo linguaggio corporeo ed emozionale;
Come mamma e bambino ricordano la nascita
lei ci spiega che la mente è programmata proprio per elaborare ogni tipo di vissuto e che porta in sé la capacità di auto guarigione, se messa di fronte ad un ascolto empatico.
Nell’intervista abbiamo toccato l’aspetto dei pianti emozionali che accompagnano l’esperienza fisica del bambino detti anche “di memoria”, oltre all’aspetto del sonno che risulta essere molto legato alla percezione sensoriale del piccolo.
La nostra Psicologa ha dato risalto all’importanza di mantenere saldo il ruolo che ogni componente ha all’interno della famiglia, allo scopo di fornire un ambiente carico di sicurezza e accoglienza incondizionata al nuovo arrivato; a questo proposito ha confermato il grande beneficio che ne deriverebbe per genitori e figli, nonché per il futuro della nostra società, se ognuno volesse rendersi consapevole delle proprie stesse esperienze precoci.
La Nascita è il Viaggio che modella la Vita e porta con sé tanti aspetti inesplorati ma meravigliosi da conoscere e percepire come delle fantastiche opportunità di crescita.
Sapere che esistono professionisti in grado di accoglierci esattamente come siamo è fantastico e anche il mio lavoro di Operatrice Neonatale si basa soprattutto su questo.
Lorena.