…e poi in Tchaikovsky
Credo che non sia un caso se un anno e mezzo fa il mio lavoro mi ha portato a conoscere Mariafrancesca Garritano, danzatrice del Teatro alla Scala di Milano e non avrei mai immaginato che una danzatrice mi avrebbe fatto vivere emozioni così intense.
Si dice, ed è vero, che l’Anima abbia in sé la musicalità di note particolari che vibrano altissime e che solo in presenza di una profonda connessione tra il corpo e lo Spirito, esse si rendano manifeste. In questa ballerina ciò accade ogni volta che indossa le scarpette da punta.
Un corpo fisico che sia in simbiosi con i suoi corpi sottili si muove con pulsioni sottilissime che partono dalla linea mediana all’interno del midollo spinale, che a sua volta è catalizzatrice di un Ritmo Universale ancora più sottile, il Respiro della Vita. Dante Alighieri parla di questo ritmo sacro nel Paradiso della sua Divina Commedia, l’ha definito come “l’amor che move il sole e l’altre stelle” muovendo anche la volontà e l’intero essere, in un moto circolare divino.
Il nostro stesso concepimento inizia al ritmo del Respiro della Vita che ci accompagna fino alla nascita; i problemi caso mai iniziano una volta arrivati sulla terra, dove i ritmi indotti dalla frenesia, dallo stress e dalle aspettative sopraffacenti prenderanno il posto della giusta lentezza che è in sintonia con la nostra innegabile sacralità, lasciandoci in eredità un gran lavoro da fare per recuperarli.
Cosa penso di Mariafrancesca Garritano? Che lei è riuscita a conservare, o forse a ritrovare, la connessione con i tempi sacri. Solo una connessione di questo tipo, mi vien da pensare, può dare luogo ad una danza musicale, del corpo e dello spirito. Anche i supremi maestri compositori di musica classica sono in diretta connessione con la loro Anima, con le loro famose “ottave superiori”.
Cito testualmente un’ affermazione di Mariafrancesca sull’argomento, mentre stavamo parlando della sua performance, (per me davvero sublime e tengo a precisare, eseguita ad occhi chiusi, in un contesto inusuale e con alle spalle un’esperienza molto particolare) del Lago dei Cigni:
“quando il compositore è Tchaikovsky un genio assoluto della musica e sei musicale quando danzi, allora il connubio è perfetto”.
Ora, il mio dovere, man mano che imparo e sperimento cose nuove sulla magnificenza della Vita e dei suoi ritmi sacri, è quella di integrarle per vedere se collimano con gli stimoli che un neonato manifesta. Il mio piacere è quello di osservare che collimano sempre, perché il bambino detiene la maestria della Vita e non posso che continuare a ricordarlo negli articoli che scrivo, nelle sessioni con i genitori, nella vita quotidiana, a costo di sembrare un disco rotto.
Ogni azione intrapresa in presenza di un bambino dovrebbe essere modulata secondo i tempi sacri, altrimenti a lui sembreranno delle violenze, esattamente come lo sono sembrate a noi, quando in tempi non sospetti arrivammo privi di difese in questo mondo.
L’Anima si esprime anche nella danza e nel canto.
Quando ci lasciamo andare al ritmo della vita allora sentiamo le note e l’armonia che toccano le ottave superiori, come un bimbo che si lascia cullare dalla musica classica e si addormenta.
Quando si danza e si canta seguendo i Ritmi sacri, allora nascono punte di diamante come Mariafrancesca Garritano, un elogio alla magnificenza della Vita. Grazie!